La storia dietro Pigcasso, una scrofa che ha dimostrato straordinarie doti artistiche, è davvero affascinante. Il suo talento risiede nel modo in cui firma i quadri: intingendo il naso nel succo di barbabietola e premendolo sulla tela. Questa artista a quattro zampe è stata salvata dal macello nel 2016 grazie all’attivista sudafricana per i diritti degli animali, Joanne Lefson. Da quel momento, Pigcasso ha abbracciato il mondo dell’arte e ha guadagnato notorietà grazie al suo talento unico.

 

 

I quadri di Pigcasso sono stati venduti a prezzi notevoli. Alcune delle sue opere più celebri, come “Peacock”, “Snowman” e “Mouse”, sono state acquistate per 5.000 dollari ciascuna nel 2021. La scrofa ha persino realizzato un dipinto raffigurante il principe Harry che è stato acquistato da un collezionista spagnolo per 3.000 dollari. Eppure queste cifre sembrano banali se paragonate alla straordinaria vendita di un’opera d’arte intitolata “Wild and Free” che si è aggiudicato il collezionista d’arte tedesco Peter Esser per l’impressionante cifra di 25.000 dollari.

Ma i record non sono finiti qui. Pigcasso è infatti la prima artista non umana a ospitare una mostra d’arte e ha ispirato anche l’edizione limitata di orologi di un noto marchio. Grazie al suo enorme talento e al successo che ha riscosso, la scrofa è riuscita a fare del bene. Tutti i suoi quadri hanno infatti contribuito a raccogliere 1 milione di dollari per finanziare la Farm Sanctuary SA di Franschhoek, l’organizzazione senza scopo di lucro fondata da Joanne Lefson.

 

 

Anche se l’arte animale è stata precedentemente vista con gli elefanti che dipingono in Thailandia, l’approccio di Pigcasso è unico e originale. Mentre in alcuni casi l’addestramento di animali per la pittura può comportare metodi brutali, Lefson ha utilizzato tecniche alternative come l’uso di pop corn al caramello per aiutare Pigcasso a realizzare i suoi dipinti. Per dipingere utilizza un pennello su misura e una vernice atossica e adatta ai bambini. I suoi quadri vengono classificati come “espressionismo astratto”, seppur siano lontani da quello che siamo abituati ad intendere con i dipinti di Robert Motherwell, Isamu Noguchi, Jackson Pollock e Mark Rothko.

 
 
 
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