Un uomo britannico ha inviato un sosia ai test del DNA per rilevare la paternità di un bambino affinché quest’ultimo non fosse riconosciuto come suo figlio. L’uomo avrebbe concepito il bambino nel 2012 quando, dopo aver tradito la sua fidanzata, aveva avuto un rapporto con l’amante. Dopo aver tentato di convincere quest’ultima ad abortire, e non avendo lei accettato, all’uomo era stato chiesto il mantenimento economico del figlio dopo la nascita.
Il bambino sarebbe stato il secondo per l’uomo avendone avuto già un altro con la propria fidanzata.

 

Secondo il giudice, l’uomo avrebbe tentato di mettere sotto pressione l’amante per sbarazzarsi di lei e del bambino. L’uomo avrebbe poi cercato di schivare le sue responsabilità quando è arrivato il momento di fare il test del DNA ordinato dalla Child Support Agency.
Il giorno del test a presentarsi era stato un uomo molto simile nell’aspetto al presunto padre. Tuttavia il giudice ha riferito che non si può stabilire con sicurezza se questa fosse stata un’idea del presunto padre o dello stesso sosia, un uomo che poteva vantare una certa somiglianza fisica con lui.

 

La frode è poi venuta alla luce e l’uomo è stato arrestato a giugno dello scorso anno. Secondo il giudice questo comportamento avrebbe causato una enorme sofferenza alla madre del bambino la quale ha riferito che non voleva più avere a che fare con lui. Secondo l’avvocato difensore, l’uomo avrebbe commesso un errore perché sotto pressione e straziato dallo stress dopo aver trascorso diversi mesi durante i quali c’era il concreto pericolo di perdere i figli avuti dalla prima relazione.