Dal famoso trattato "genitore non farti infinocchiare da tuo figlio" ecco una breve ma infallibile guida che permette di capire se vostro figlio si fa di maria: suggeriamo innanzitutto l'infallibile metodo empatico, che consiste nel provare a sussurrare nel bel mezzo di un pranzo: "Chi mi fa un filtro?", o in prossimità del dolce "Qualcuno vuole un pò di crema di marocchino?" e controllare le reazioni del soggetto. Altrimenti leggere di seguito. Se suo figlio presenta almeno quattro dei seguenti sintomi, lo consideri un "fattone":
- Vostro figlio mostra un improvviso attacco di pacifismo, spesso legato all'abuso di reggae, di cappellini con la visiera e delle seguenti espressioni linguistiche: sto traumato, sto crepato, sto rovinato, sto da buttà.
- Vostro figlio rivela una inspiegabile fiammata ecologica, che si manifesta sotto forma di amore per i parchi, i funghi, l'erba e le colture batteriche sui propri vestiti. Nei soggetti più gravi è possibile riscontrare la nascita di piante con foglie a cinque punte nei vasi del balcone.
- Vostro figlio torna a casa e senza togliersi la giacca, corre in cucina e si prepara una baguette con Nutella, speck e provola affumicata.
- Vostro figlio inizia una collezione di pipette.
- Vostro figlio si fa spedire a casa materiale informativo dal Ministero del Turismo Jamaicano.
- Vostro figlio vi da' la buonanotte dicendo: "Bellaaaaaa!".
- Ogni tessera nel portafoglio di vostro figlio perde irrimediabilmente centimetri quadrati.
- Vostro figlio vi presta un accendino, voi l'accendete e la fiamma annerisce il soffitto.
- Vostro figlio cerca di convincervi, indossando una maglietta crivellata, a votare Pannella alle prossime elezioni, pronunciando un monologo delirante infestato dai "calcola" e concluso con "In finale è così".
- Vostro figlio si sveglia nel cuore della notte convinto di aver visto Berlusconi entrare dalla finestra per riprendersi l'euroconvertitore.
- Durante i mondiali di calcio scoprite che vostro figlio intona fra i denti l'inno nazionale olandese e progetta segretamente un viaggio in camper verso Amsterdam con almeno due amici dotati di soprannomi incomprensibili.
- Vostro figlio scoppia improvvisamente a ridere fino alle lacrime seduto sul divano, di fronte alla televisione spenta.
- Vostro figlio lascia ad essiccare al sole filamenti di banana.
- Vostro figlio si dichiara nell'ordine: buddista, bonghista, anarchico, zapatista, rastaman, filo-palestinese, post punk, no global, recordman di Winning Eleven e a metà della lista si dimentica di cosa diavolo sta parlando.
I genitori tornano dalla Maternità con la nuova sorellina, appena nata.
Il fratellino più grande che coleva un fratellino, alza la copertina, la guarda, storce il naso e poi sbotta: "Lo scontrino, l'avete conservato?"
L'altro giorno il mio capo mi ha invitato a cena. Durante il pasto gli ho chiesto: "Ma ditemi, qual e' il segreto del vostro successo?". "Del mio successo? E' facile: si puo' riassumere in due parole". "Ah si'? E quali sono queste due parole?". E lui: "Buone decisioni". Allora io insisto: "Hmm, ma come si fa a prendere sempre delle buone decisioni?". E lui: "Ah cio' e' ancora piu' facile: si puo' riassumere in una sola parola: ESPERIENZA". Allora io: "Si', va bene. Ma come si acquisisce l'esperienza?". E lui: "Due parole: CATTIVE DECISIONI"
Un anziano pensionato vive a casa da solo. Sapendo che il suo vicino sta per andare in Brasile, lo prega di comprargli un bel pappagallo, di quelli che parlano, per avere un po' di compagnia. Il tale parte, si fa la sua bella vacanza e al momento del ritorno si ricorda all'improvviso che doveva comprare il pappagallo. Fa un giro di tutti i negozi di animali vicino all'aeroporto, ma non trova nessun pappagallo. Arrivato all'ultimo negozio, disperato, si decide a comprare un gufo. Torna a casa e consegna al vecchietto l'uccello:
"Salve, ho trovato questo pappagallo particolarissimo! Ancora non parla, ma mi hanno assicurato che, se gli si insegna, impara in fretta e non smette mai di parlare!"
Il vecchietto ringrazia e sistema il finto pappagallo in una gabbia. Dopo un mese i due vicini si incontrano:
"Allora come va il pappagallo? Parla?".
"Beh, parlare non parla ancora, ma sapessi come sta attento...!"
Gli animali della foresta sono annoiati, non succede mai nulla. Allora, per passare il tempo, decidono di organizzare una gara di barzellette. Per evitare i noiosi principianti, inseriscono una clausola crudele: il giudice unico sarà la tartaruga. Se la tartaruga non riderà, il concorrente sarà decapitato. La scimmia è il primo coraggioso concorrente, e racconta una barzelletta sulle monache che fa ridere a crepapelle tutti i convenuti, eccetto la tartaruga. E la decapitano. Poi è la volta del leone, che racconta una barzelletta sugli ubriachi. Di nuovo, tutti ridono tranne la tartaruga e il leone perde la testa. Poi arriva l'elefante. Quando arriva a metà della barzelletta, si sente la tartaruga che inizia a ridere a crepapelle mentre grida: "Ha ha ha, quella delle monache era bellissima!!!"
In un circo si scommette su chi nel pubblico riesce a far ridere un asino. Ci prova un sacco di gente ma niente; alla fine si avvicina un tizio e l'asino si mette a ridere a crepapelle. Pero` non si ferma piu` e il tizio si riavvicina e l'asino smette immediatamente di ridere e piange . Il padrone del circo incredulo gli chiede come ha fatto. "Prima gli ho detto che ce l'avevo piu`. grosso del suo, poi gliel'ho mostrato