Un bambino entra piangendo in cucina e dice alla mamma: “Papà stava piantando un chiodo e si è dato una martellata sul dito…”
“Un bambino grande come te – risponde la mamma – non dovrebbe piangere per una simile sciocchezza, anzi avresti dovuto ridere!” “Ma – risponde il bambino – è proprio quello che avevo fatto!”
"Mamma, quando ero nell'autobus, il papà mi ha detto di lasciare il mio posto ad una signorina che era in piedi".
"È giusto, piccola mia, far sedere le persone più grandi". "Mamma, ma il mio posto era sulle ginocchia di papà!"Sono anni ormai che lavoro e ho osservato che il mio capo è troppo impegnato anche per fare il capo. Notando alcune lacune nel suo modo di operare, mi sono permesso di stendere una lista di consigli per migliorare il mio ed il suo modo di lavorare... Desidero condividerla con voi!
1) Mai darmi lavoro di mattina: aspetta fino alle 17,30 e allora portarmelo; la sfida di una scadenza impellente è stimolante.
2) Se mi dai un lavoro urgente da fare, interrompimi ogni 10 minuti per chiedermi come lo sto facendo: questo aiuta. Meglio ancora, sbuffa dietro di me avvertendomi ad ogni errore.
3) Vai pure via sempre senza lasciar detto a nessuno dove sei: questo mi dà la possibilità d'essere creativo quando qualcuno mi chiede dove sei.
4) Se le mie braccia sono cariche di fogli, scatole, libri o materiali vari, non aprirmi la porta: aprire le porte senza usare le braccia è un ottimo allenamento in caso di perdita delle stesse in guerra o in un incidente.
5) Se mi dai piu' di un lavoro da fare, non mi dire mai la priorita': sono un sensitivo, non vorrei perdere questo dono della natura.
6) Fa' del tuo meglio per trattenermi fino a tardi: adoro quest'ufficio e non ho davvero altro posto dove andare o altro da fare. Che senso avrebbe una vita al di fuori di qui?
7) Se pensi che il mio lavoro sia stato svolto in modo eccellente, tienimelo segreto: se lo esterni, potrebbe significare una promozione.
8) Se un mio lavoro proprio non ti piace, dillo a tutti: mi piace che il mio nome sia pronunciato spesso nelle conversazioni.
9) Se hai istruzioni speciali per un lavoro, non me le annotare per iscritto: conservale finchè il lavoro non è quasi concluso. Perché confondermi con informazioni utili.
10) Non mi presentare mai alle persone con cui sei: non ho diritto di sapere nulla. Quando ti riferirai a loro in seguito, le mie intuizioni geniali li identificheranno.
11) Sii gentile con me solo quando il lavoro che sto facendo per te puo' davvero cambiare la tua vita e mandarti direttamente all'inferno
dei manager.
12) Dimmi tutti i tuoi piu piccoli problemi: nessun altro ne ha ed e' carino sapere che c'e' qualcuno meno fortunato; a me piace particolarmente la storia a proposito del fatto che hai da pagare un sacco di tasse sul premio che hai ricevuto per essere un manager cosi
bravo.
13) Aspetta fino alla mia revisione annuale e ALLORA dimmi quale SAREBBE DOVUTO ESSERE l'obiettivo finale.
14) Dammi un aumento mediocre nonostante l'aumento del costo della vita.
TANTO NON SONO QUI PER I SOLDI.
"Sei stata da quel parrucchiere che ti ho consigliato?", chiede una ragazza a un'amica.
"Sì".
"Gli hai detto che sono stata io a dirti di andare da lui?"
"Sì".
"E lui che cosa ti ha detto?"
"Di pagare in anticipo".
In uno scompartimento ferroviario ci sono una bella ragazza, una rispettabile vecchia signora, un sergente ed un soldato semplice. Il treno entra in una galleria buia e, per il solito "inconveniente tecnico", la luce dello scompartimento non si accende. All'improvviso, in mezzo all'oscurita', si sentono il rumore di un sonoro bacio <smack!> e subito dopo di uno schiaffone <sciaff!>. Il treno esce dalla galleria. La vecchia signora pensa: "Uno di quei due mascalzoni ha baciato la signorina e la signorina ha risposto con un ceffone. Brava!". La ragazza pensa: "Uno di quei militari voleva baciarmi, ha baciato la vecchia e si e' preso una bella sberla". Il sergente pensa: "Accidenti, il soldato ha baciato la ragazza... ma lo schiaffo me lo sono preso io!". Il soldato pensa: "Speriamo che ci sia un'altra galleria, cosi' mi bacio ancora il dorso della mano e rifilo un altro schiaffone al sergente!"
Un avaro in prigione: "Perche' sei qui tu?". "Perche' ho rubato dei gioielli infrangendo la vetrina con un mattone". "E ti hanno preso sul fatto?".
"No, il giorno dopo quando sono andato a riprendermi il mattone!".