LA LETTERA DELLA MAMMA Caro figlio, ti scrivo queste poche righe per farti sapere che sono ancora viva. Scrivo lentamente perche' so che non sai leggere in fretta. Tuo padre ha un nuovo lavoro molto soddisfacente. Ora ha 500 uomini sotto di lui. Taglia l'erba al cimitero. Ho trovato una lavatrice nella nuova casa quando ci siamo trasferiti, ma non funziona tanto bene. La scorsa settimana ci ho messo dentro una dozzina di camicie, ho tirato la catena e non le ho piu' ritrovate. Tuo zio Mario e' morto affogato in una vasca di vino della azienda vinicola. Alcuni suoi colleghi si sono tuffati per salvarlo, ma li ha respinti con coraggio. Abbiamo cremato il corpo. Ci sono voluti tre giorni per spegnere il fuoco. Ha piovuto solo due volte la scorsa settimana. La prima volta per quattro giorni e la seconda per tre. E' meglio che vada ora, tua sorella Lucia ha appena avuto un bambino questa mattina. Non so ancora se e' un maschietto o una femminuccia, quindi non posso dirti se sei diventato zio o zia. Con affetto, Mamma.
In clinica, il giovane papà entra in camera della giovane mamma…. Il bambino nella culla è tutto nero. Di fronte alla faccia interrogativa del marito, la mamma spiega: - Comprendo la tua sorpresa, ma vedi, ho riflettuto molto e ho capito perché nostro figlio è nero: tu sai che quando ero piccola, mio padre lavorava in Costa d’Avorio, e mia madre aveva trovato una balia nera. I geni del suo latte sono passati nel mio sangue ed ecco perché nostro figlio è nero. - Davvero? E’ per questo? Sei proprio sicura? Oh, cara, come ti amo! E il giovane papà va ad annunciare la nascita del bambino ai suoi genitori. Sua madre: – E’ nato? Come sono contenta! E dimmi, ti somiglia? - A dire la verità, è nero… ma c’è una spiegazione. Sai che quando tua nuora era piccola, suo padre lavorava in Costa d’Avorio, e sua madre aveva trovato una balia nera. I geni del suo latte sono passati nel suo sangue ed ecco perché il bambino è nero. - Ah, sì, capisco. E’ successo lo stesso a te: quando eri piccolo ti ho dato del latte di mucca, i suoi geni sono passati nel tuo sangue ed è per questo che sei cornuto!
Un adolescente alla madre: "Mamma, posso farti due domande?"
La madre: "Certo, caro!"
"Posso andare con gli amici a una festicciola che finirà verso le quattro del mattino?"
"E quale sarebbe la seconda domanda?"
"Perché non posso?"
COME SI VA A CACCIA DI ELEFANTI:
I MATEMATICI per cacciare gli elefanti vanno in Africa, buttano fuori tutto quello che non e' un elefante e catturano un esemplare di quello che rimane.
I MATEMATICI ESPERTI provano a dimostrare in pratica che esiste un unico e solo elefante, prima di provare a dimostrare la precedente affermazione.
I PROFESSORI DI MATEMATICA dimostrano l'esistenza di un unico e solo elefante, e lasceranno agli studenti il compito di trovare e catturare l'elefante.
I PROGRAMMATORI andranno a caccia dell'elefante seguendo l'algoritmo A:
1.Andare in Africa
2.Iniziare dal Capo di Buona Speranza.
3.Andare costantemente verso nord, attraversando il continente da est ad ovest
4.Per ogni attraversamento:
a.Catturare tutti gli animali che si vedono
b.Confrontare ogni animale che viene catturato con un elefante noto
c.Fermarsi quando se ne incontra uno uguale
I PROGRAMMATORI ESPERTI modificano l'algoritmo A mettendo un elefante noto al Cairo, per essere sicuri che l'algoritmo abbia una possibilita' di terminare.
I PROGRAMMATORI IN ASSEMBLY preferiscono svolgere l'algoritmo A camminando a quattro zampe.
GLI INGEGNERI vanno a caccia di elefanti andando in Africa, catturando tutti gli animali grigi che trovano e fermandosi quando ne catturano uno che pesi il 15 per cento in piu' o in meno di un elefante osservato in precedenza.
GLI ECONOMISTI non vanno a caccia di elefanti, ma credono che gli elefanti andranno a caccia di se stessi se verranno pagati sufficientemente bene.
GLI STATISTICI catturano il primo animale che osservano per N volte e lo chiamano elefante.
I CONSULENTI non vanno a caccia di elefanti, e molti di loro non sono mai andati a caccia di qualunque altra cosa, ma posso essere assunti con una tariffa ad ore per aiutare e consigliare chi voglia cacciare gli elefanti.
I POLITICI non vanno a caccia di elefanti, ma divideranno gli elefanti che tu hai catturato con coloro che hanno votato per loro.
GLI AVVOCATI non vanno a caccia di elefanti, ma seguono i branchi di elefanti e fanno causa a quelli che possiedono i campi che il branco attraversa.
I VENDITORI non vanno a caccia di elefanti, ma passano il tempo a vendere gli elefanti che non hanno ancora catturato e che saranno consegnati due giorni prima che apra la caccia.
I VENDITORI DI SOFTWARE spediscono la fattura per l'elefante prima ancora di catturarlo.
I VENDITORI DI HARDWARE catturano conigli, li dipingono di grigio e li vendono come elefanti-portatili.
Bepi e' andato in pensione, ormai ha 65 anni e tutti lo considerano un amabile vecchietto. Un giorno va a trovare l'amico Toni che e' proprietario di un distributore di benzina. Questi lo convince a venire a lavorare alla pompa per arrotondare la pensione. Una mattina arriva una fiammante Ferrari rossa decapotabile con alla guida una splendida bionda che lo chiama: "Ehi, vecchietto, mi fa il pieno per favore...". Bepi a sentirsi chiamare "vecchietto" ci rimane male, vorrebbe rispondere per le rime, ma l'amico Toni lo calma e gli dice che con le clienti deve avere pazienza. Bepi pur fremendo si trattiene e fa il pieno alla bionda. Il giorno dopo la storia si ripete. Arriva la bionda che lo chiama: "Ehi, vecchietto, mi fa il pieno". Bepi e' furibondo, ma Toni riesce a calmarlo". La bionda parte salutandolo: "Grazie vecchietto" e sgomma via. Il giorno dopo Bepi vede arrivare la Ferrari e la bionda e decide di fargliela pagare, tra se' e se' mormora "ora le faccio io vedere il vecchietto". Bepi le si avvicina, mette la pompa della benzina nel serbatoio, si slaccia i pantaloni della tuta e si piazza davanti alla bionda mostrandosi con le gambe aperte: "Ta taaa... guarda qui il vecchietto". La bionda lo guarda ed esclama: "Gia' che c'e' con quella pelle di daino mi da' una pulita ai vetri?".
Due pastori trovano una pecora con testa impigliata in un cespuglio. Secondo la consuetudine dei pastorii, uno si abbassa i calzoni e se la sodomizza. Poi si ricompone e dice al secondo: "Dai, adesso tocca a te...". Il secondo si abbassa i calzoni e... infila la testa nel cespuglio.